Tornare a casa

Era una giornata di aprile, una di quelle giornate che sapevano di estate: quando il sole batte forte bruciando la pelle scoperta, ma, appena comincia a calare, la speranza della bella stagione si allontana e rimane il vento freddo che ancora provoca i brividi lungo il corpo.

La ragazza aveva preso il solito treno a Roma San Pietro, quello delle 18:53, dopo una lunga e infinita lezione in università. Nemmeno un posto libero dove sedersi. Indossava ancora gli occhiali da sole, nonostante la luce si fosse fatta più lieve.

Si poggiò in un angolino, prese le cuffiette dal pesante zaino e se le mise alle orecchie, poi aprì la sua solita playlist. Prima canzone: Notte prima degli esami di Venditti. Nonostante la maturità l'avesse passata da oramai tre anni la vicinanza degli ultimi esami universitari prima della laurea la preoccupavano più del dovuto.

Cercò di scacciare la negatività dalla testa e indirizzò lo sguardo fuori dalle porte del treno. La campagna illuminata dalla luce calda del sole che calava le metteva pace, le canzoni andavano avanti e lei aspettava di arrivare finalmente alla sua fermata per poter tornare a casa.