top of page

Tempismo

  • Immagine del redattore: ladonnainnero
    ladonnainnero
  • 22 set 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

A Rachele sudavano le mani mentre irrompeva nella sacrestia dove si trovava colui per cui era arrivata fino a lì.

<Rachele cosa ci fai qui?> chiese il ragazzo.

<Fammi parlare: sai, il mio tempismo non è mai stato dei migliori, dal 2017 fino ad oggi; nel 2017 ero una bambina, avevo 15 anni e tu 18, ti ho sempre visto come qualcuno di intoccabile e irraggiungibile; mi ero posta un paletto: non ti avrei guardato, non ti avrei sfiorato, non ti avrei desiderato, eri un ragazzo qualcuno, anche un po' pazzo all’epoca, non che tu sia cambiato da quel giorno, ma eri diverso ai miei occhi. Non era il momento giusto, così la vedevo io, non lo è neanche adesso e non lo sarà mai probabilmente, ma si fanno cose pazze quando si è innamorati no? Quindi eccomi qui, forse non l’hai fatto volontariamente, ma con un semplice commento tu mi hai visto realmente, mi hai letto dentro dopo così poco tempo e per me era impossibile trattenere ancora quel paletto; mi sono odiata, non potevo davvero essere così debole e innamorarmi di te, quando mi ero prefissata di non guardarti nemmeno, invece guardami ora: stai per andare all’altare e io sono qui a dichiararti il mio amore. Sei bello, gentile, dolce, hai un cuore immenso, ma hai anche dei difetti, quindi non montarti la testa; mi fai ridere e non di quelle risate forzate che si devono fare per educazione, tu mi fai ridere di cuore, di pancia, anche senza vederti e sentire alle mie spalle che stai ridendo, mi fa nascere il sorriso sul volto. Il fatto che quando parliamo tieni gli occhi fissi nei miei, non te l’ho mai detto, ma lo adoro, mi fa sentire come se ci fossimo solo noi due in quel momento in cui tutta la tavolata parla e fa casino. Questo potrebbe essere uno degli sbagli più grandi della mia vita, se pensavo di aver perso completamente la dignità un anno fa, non avevo ancora immaginato tutto questo. Non ti dirò ti amo, è una parola troppo grande per due che sono stati solamente dei conoscenti/amici, te lo avrei detto solo se fossi stata sicura che mi avresti risposto allo stesso modo e ora so sicuramente che non è così.> Probabilmente questo avrebbe detto la ragazza irrompendo in sacrestia, ma quel giorno non si presentò nemmeno, non ce la fece, si rese conto che non era la cosa giusta da fare. Lui era arrivato fin lì per un motivo: era sicuro della sua scelta. Rachele si ripeteva nella testa una frase di un libro che aveva letto: “Se fossi certo che la persona che amo di più sarebbe più felice senza di me, l’abbandonerei, non la terrei per la mia felicità, se ciò significasse che la sua sarebbe diminuita in qualche modo!” Con questa consapevolezza la ragazza affrontò la giornata con il sorriso, perché anche tra le rocce nascono i fiori.

Aprendo la porta Rachele rimase immobile davanti alla persona.

<Tu non dovresti essere in chiesa?> le chiese poi balbettando la ragazza.

<Dovrei, ma avevo bisogno di parlarti, so che il tempismo non è dei migliori; volevo dirti che prima di fare questo grande passo ho pensato tanto a te, ma non abbastanza da tirare tutto per aria e venirti a cercare; tu sei una ragazza davvero speciale: bella, gentile e divertente, sei la fidanzata che tutti vorrebbero, ma che non voglio io; meriti un amore grande, che ti completi e so che, per quanto io possa veramente amarti, non potrei darti quello che desideri. Non sono qui per farti soffrire, ma per dirti che qualcosa di grande ti aspetta, con o senza di me.> Rachele dovette aspettare qualche secondo per capire cosa dire, poi capì che non c’era nulla che si potesse spiegare a parole, così si buttò tra le braccia di Andrea che la strinse forte.

Quella non sarebbe stata la fine: Rachele avrebbe sentito ancora il battito di Andrea così vicino al suo, il suo respiro sul collo, il calore che emanava e la morbidezza delle sue magliette.

<Rachele sai qual è l’animale che si può trovare in più posti contemporaneamente?> chiese Andrea con la faccia di uno che stava per fare una battuta stupida.

<Non so se voglio sentirlo... Illuminami!>

<L’a qui la>

Rachele lo guardò seria, ma per quanto fosse idiota quella battuta non riuscì a trattenere la risata, era più forte di lei e la faccia convinta e soddisfatta di Andrea la fecero ridere ancor di più. In quel momento la ragazza pensava di non riuscire a non amare il ragazzo, ma il sorriso di lui e i suoi occhi luminosi dopo una risata di cuore, le facevano scomparire tutti i dubbi.




Comments


©2021 di ladonnainnero. Creato con Wix.com

bottom of page